Caro Lettore,
sono tipico dell’isola e son fiore assai speciale
ma da pochi son di fatto percepito come tale,
raramente mi si vede crescer libero in natura,
vengo colto sempre prima di arrivare a fioritura,
mai fui offerto come omaggio di galanteria a una dama,
molto spesso a mia interezza fine è posta da una lama,
non per pormi dentro un vaso a render casa tua più bella
ma per cuocermi a puntino che sia in forno od in padella;
anche crudo a dire il vero posso essere gustato
per la tenera mia polpa e il mio sapore equilibrato,
regalatimi da terra e dal clima di Sardegna
dal lavoro e dal sudore che la tradizione insegna.
Son d’origine protetta, son Carciofo e son spinoso,
da 250 anni di vostra cucina sposo,
son ben lieto che il mio cuore sia da voi così apprezzato,
che diventi una delizia per lo spirito e il palato.
V’è però da dire pure, che anche ad altri faccio gola,
tra chi ama le mie foglie c’è chi salta, striscia e vola,
parassiti, roditori ed insetti assai molesti
mi minaccian di continuo, più di quanto tu diresti;
peronospora, oidio e marciumi del colletto
sono i mali che mi affliggono in modo più diretto.
Per fortuna v’è rimedi, dalla scienza conquistati,
medicine che prevengono raccolti dimezzati,
studiate, a dire il vero, per colture più diffuse
ma talmente necessarie da non essermi precluse.
Alla loro qualità ed al corretto loro impiego
devo parte del mio essere famoso, non lo nego;
maggior merito va certo a chi ancora mi coltiva
con pazienza e con gran cura, insomma con passione viva!
Sosteneteci è importante, non ci date per scontati,
i pericoli e il lavoro non van sottovalutati,
van premiati il sudore, l’impegno e la pazienza
di chi si occupa di me e mi rende un’eccellenza.
Questa lettera è un appello ma al contempo un moto fiero
perché son tipico sardo ma famoso al mondo intero.
Orgogliosamente tuo
Carciofo Spinoso di Sardegna DOP