Eleonora, amica mia
ascolta il mio appello
perché di me tu possa far a tavola orpello;
sono bionda o dorata,
a tratti marrone o ambrata
ma il mio cuore è bianco
e di tua terra è il canto;
emiliana son dentro,
di terra virtuosa, dei suoi cibi orgogliosa
di Modena faccio mia culla
di questa pianura son io la fanciulla.
Di me cantano i sapori,
che dell’Emilia son veri onori
sapori raccontati
a popoli lontani e di noi beati
che d’Italia senton l’ardore, e di suoi cibi e odori
che a tutti fan battere i cuori.
Ma io, Pera di Modena figlia,
ho un pensier che forte m’acciglia
son sensibile, e per questo attaccata
da brutti nemici non solo sfiorata,
una cimice che viene da Oriente
prende l’anima mia, e della mia gente
del mio sapore non potrai più godere
né di me cantare, di podere in podere
la mia polpa non potrai più assaggiare,
nei pomeriggi d’autunno, di me degustare.
Ti prego, trova una soluzione
Che sia per me medicazione
Una cura, medicina pel mio cuore
Che non faccia più dire “ella ora muore”
Altrimenti dovrò dirti addio, Mia terra amata,
senza me così sconsolata
E di me non si potrà più cantare
E in Europa e oltre, non ci sarà per me sorte.
Tua
Pera dell'Emilia Romagna IGP